la forma dell’invisibile

Noi diamo all'argilla la forma di un vaso, ma è il vuoto
al suo interno che conterrà ciò che vogliamo.


detto Zen 

Kengiro Azuma è uno scultore che dà forma all'invisibile plasmando la materia con i suoi pieni e i suoi vuoti. Soprattutto i vuoti. Artista novantenne di origine giapponese, è un uomo che riflette con semplicità sul senso profondo della vita, sul coraggio, sulla continua ricerca, sull’essenza delle cose, sul vuoto e sul pieno, con quello spirito tipico della cultura Zen.

Racconta Azuma che "Ogni oggetto presenta un dualismo tra gli opposti: il pieno e il vuoto, il bene e il male, il sole e la pioggia, il dolce e il piccante, Oriente e Occidente, Nord e Sud. Ciò che ha guidato la mia ricerca è l’interesse per il Mu (il vuoto), che è invisibile, come l’anima, la fantasia, il sogno, l’aria. Il Mu, pur opponendosi allo Yu (il pieno) ha bisogno di quest’ultimo per manifestarsi. Alla base di ogni mia opera c’è un disegno che, frutto dei miei pensieri, è invisibile. Ma per completare il lavoro, devo andare oltre il disegno e dar forma all’invisibile”. Tutta la sua opera nasce dal pensiero, dalla ricerca sul mistero della vita, dal tentativo di rendere visibile l’invisibile trasformandolo in bronzo, legno, pietra. Scrive Azuma “sono pienamente convinto che la vita non è altro che un incessante sforzo diretto all’avvicinamento dell’assoluto. Che cosa è l’assoluto? Mi pare che la vita e l’arte siano completamente immerse nel mistero, è una ricerca quotidiana continua, faccio prove in continuazione spinto verso il grande mistero della Vita.